In un mercato del lavoro italiano dove il rientro dalla maternità rappresenta un momento cruciale per la carriera delle donne, Gpi ha raggiunto un importante traguardo nel 2023: il tasso di rientro dopo il congedo parentale obbligatorio si attesta al 100%, mentre il tasso di retention dopo 12 mesi dalla fine del congedo parentale obbligatorio è del 94%.
Si tratta di un dato significativo per Gpi, poiché significa tutelare la continuità lavorativa alla quasi totalità delle sue dipendenti. Un risultato che si oppone al contesto italiano dove 1 donna su 5 abbandona il proprio lavoro dopo la maternità e il 72,8% delle convalide delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne, come evidenziato nel rapporto di Save The Children “Le equilibriste. La maternità in Italia 2024”.
Tra le principali azioni intraprese da Gpi per sostenere il rientro dalla maternità c’è:
- La certificazione Family Audit, uno standard nazionale che promuove azioni innovative di conciliazione vita-lavoro.
- Il Mommy & Daddy kit: un vademecum dedicato ai neogenitori che illustra le opportunità messe a disposizione dallo Stato e quelle offerte dall’Azienda a supporto della natalità.
- LIFEED, Percorso genitori e neogenitori: un percorso digitale che trasforma l’esperienza della genitorialità in un’opportunità per sviluppare competenze utili sia a casa che nel lavoro. Comprende letture, video, testimonianze, spunti di riflessione, esercizi pratici e missioni da completare nella quotidianità.
Il nostro lavoro non finisce qui, Gpi infatti intende istituire un osservatorio indipendente per rafforzare il monitoraggio della retention legata al recesso volontario post-congedo parentale. L’obiettivo è comprendere le ragioni che spingono a dimissioni volontarie e dunque rafforzare il supporto ai genitori che lavorano in azienda.